La collezione CSCE raccoglie la documentazione scientifica prodotta dal personale e dai collaboratori del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche, dal 1954 al 1968 e da allora conservata presso l'Istituto "IEI" Istituto di Elaborazione dell'Informazione. Successivamente (anno 2002), la Biblioteca del nuovo Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione "A. Faedo" ha curato la descrizione e la digitalizzazione dei documenti storici ed ha prodotto l’ attuale Archivio digitale.

Il lavoro di catalogazione del materiale relativo alla collezione CSCE è iniziato con la supervisione dei documenti. Dall’analisi delle carte, sembra plausibile l’idea che i documenti, in un primo momento, siano nati e si siano sedimentati spontaneamente, con l’unico intento di testimoniare un'attività in corso e la manifesta volontà di tenere memoria del progredire degli studi.

 In un secondo tempo, non molto distante dal precedente, queste caratteristiche, tipiche del fondo archivistico, sembrano essere andate perdute a causa del prevalere di una diversa volontà: quella di far assumere ai documenti la natura di una collezione, in questo caso istituzionale, ovvero di una “raccolta organizzata e concepita per volontà del raccoglitore”. Infatti, le sigle identificative apposte sulle copie delle Note interne, dimostrano che la numerazione progressiva data all’epoca non era coeva all’anno in cui le note erano state redatte. Erano, pertanto, venute a mancare le due caratteristiche fondamentali che caratterizzano il vincolo archivistico: la "naturalità" e la "originalità".

Data l’impossibilità di ricostruire o seguire l’ordine originario e naturale delle carte e dati i numerosi rimaneggiamenti che, nel tempo, il materiale ha subito, questo è stato riorganizzato in base ad un elenco di consistenza stampato nel 1969 a cura del CSCE e dal titolo Documentazione 2. Questa scelta è stata supportata anche dalla corrispondenza verificata tra la numerazione progressiva presente in Documentazione 2 con la sigla apposta sulle copie delle Note interne contenute nei faldoni e nelle scatole in cui erano conservate.

 

Ultimo aggiornamento Maggio 2020